04 mayo, 2004

PARLA IL MINISTRO FRATTINI

Al fianco del Mozambico contro i predoni d'organi"

Per scoprire se le suore hanno ragione e se davvero esiste una tratta di bambini finalizzata al turpe traffico potremmo inviare una squadra di investigatori. Ho anche attivato il nostro ambasciatore. Se troveremo riscontri oggettivi alle denunce, la risposta del governo africano dovrà essere di una durezza senza precedenti", dice il capo della Farnesina

Il mondo dovrà parlare una sola lingua sul tema dei diritti umani. Senza eccezioni, senza sconti. Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, di ritorno dalla missione al Cairo dove si è recato per tessere i fili di una non facile trama di pace in Medio Oriente, ribadisce che questa è l'unica strada possibile.
La denuncia delle suore di Nampula sulla tratta di bambini e adolescenti finalizzata anche al commercio dei loro organi, sta dilagando dal Mozambico sulla stampa di tutto il mondo. Cominciano anche a moltiplicarsi le iniziative della comunità internazionale che preme sul governo locale, affinchè sia fatta piena luce su una vicenda così macabra e raccapricciante.

Si è mossa anche l'Italia?

«Non ci sono dubbi che per chiarire i contorni di questa storia occorra un'indagine seria e approfondita. Noi - risponde il ministro Frattini - l'abbiamo richiesta con forza, in via ufficiale, al governo del Mozambico. Su una materia così delicata non ci possono essere margini di dubbio. Se da una parte c'è chi sostiene che le denunce non sono dimostrate, che finora non hanno alcun riscontro, dall'altra abbiamo sottolineato che a noi questa risposta non basta. E lo abbiamo fatto dire al procuratore generale del Mozambico: gli organi giudiziari e di polizia del Paese africano devono fornire una prova convincente e sicura che tutto ciò non è vero».

In concreto, quale strada può percorrere il nostro governo?

«Io credo che l'Italia possa aiutare le autorità del Mozambico che, come lei ben sa, non hanno strumenti adeguati per le investigazioni. Il Mozambico è il primo paese della cooperazione italiana in Africa: se occorre facciamo uno sforzo in più, diamo un contributo in termini di strumenti di polizia, un aiuto alle autorità giudiziarie che stanno indagando anche in termini di esperienza investigativa, con l'obiettivo di arrivare a una parola definitiva. Se sarà negativa, come tutti sinceramente speriamo, tanto meglio. Se invece la denuncia delle suore troverà riscontri oggettivi, la risposta del governo del Mozambico dovrà essere di una durezza senza precedenti: non può esserci un limite alla reazione contro queste oscenità. Il nostro ambasciatore ha avuto, da me personalmente, il preciso mandato di rimanere costantemente in contatto e di assumere informazioni costanti sull'andamento delle indagini, proprio perché il governo italiano non vuole lasciare alcuno spazio intentato per l'esplorazione che si sta facendo».

Il caso Nampula, per certi versi, si delinea come la punta dell'iceberg di un fenomeno che in Africa ha raggiunto proporzioni bibliche: il traffico di donne e minori...

«Durante il semestre di presidenza dell'Europa abbiamo fatto approvare quello che sono convinto si rivelerà uno strumento chiave: la Facility for Peace. Vogliamo premiare con risorse finanziarie tutte gli interventi a favore della stabilizzazione, della ricostruzione di condizioni di pace e di vita sociale decorosa. A maggior ragione l'Italia sostiene che siano inseriti tra gli strumenti meritevoli di finanziamento europeo, le attività di contrasto alla tratta di esseri umani. Vogliamo aiutare quei governi che si fanno aiutare. Una materia che riguarda direttamente la prevenzione dei flussi migratori illegali. Noi sosteniamo quei governi del Centro e del Corno d'Africa da cui partono i flussi a creare condizioni di sviluppo locali, ma in cambio chiediamo loro di aiutarci e segnalare quando parte un trafficante con il suo gruppo di disperati. Questa mutualità di intervento è anche la linea europea in cui noi crediamo».

Il Portogallo ha appena approvato una legge contro le mutilazioni sessuali femminili. E l'Italia?

«E' un tema che abbiamo affrontato con determinazione, accogliendo e finanziando, tra l'altro, il programma di due organizzazioni, Aidos e Non c'è pace senza giustizia, che hanno progetti contro la pratica delle mutilazioni sessuali femminili. Il continente africano, è per l'Italia una delle priorità del 2004, come dimostra sul piano politico più generale il nostro impegno nei negoziati del Sudan, della Somalia».

di Lorenzo Sani

No hay comentarios: